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VINI A BASSO CONTENUTO DI SOLFITI

Siamo fortunati a produrre e bere vini a basso contenuto di solfiti per diversi motivi. Cosa sono i solfiti? 
Sono dei conservanti del vino e di tanti altri prodotti che mangiamo. Parliamone un po' ... 

Per es. li troviamo nei cibi confezionati (merendine), succhi di frutta, crostacei, birra etc. Nel vino distinguiamo tra "naturali" prodotti dall'uva, perché la natura è intelligente e li crea da sé per proteggerlo da eventuali microrganismi ed evirare l'ossidazione, da quelli "aggiunti" dal produttore. La legge in Italia stabilisce che i vini rossi ne possono contenere fino a 150 mg/lt, i bianchi e rosati fino a 210 mg/lt, i biologici fino a 100 mg/lt.  In Francia la legge ne consente molti di più. La legge italiana inoltre impone di scrivere in etichetta la dicitura "contiene solfiti" quando il vino ne contiene più di 10 mg/lt, che è una quantità molto bassa; infatti i solfiti naturali solitamente variano tra i 12/15 e 25 mg/lt. Perciò è molto difficile trovare vini senza solfiti. Quando si legge "Senza solfiti" in etichetta significa che i vini ne contengono effettivamente meno di 10 mg/lt. Quando la stessa dicitura la si trova sulle pubblicità delle aziende significa "Senza solfiti aggiunti" che significa che i solfiti che il vino contiene sono solo i naturali e questo è già di per sé molto positivo. Le aziende agricole che affermano di produrre "Vini a basso contenuto di solfiti" significa che ne aggiungono pochissimi oltre ai "naturali", fino ad una quantità molto inferiore rispetto ai massimali previsti per legge. I nostri vini rossi ne contengono 40-50 mg/lt, il rosato e pinot nero 70/75 mg/lt, il bianco sfuso 24 mg/lt, il bianco frizzantino 100 mg/lt. I valori per i rossi sono 1/3 dei rossi tradizionali, il bianco la metà. La quantità aggiunta dipende da diversi fattori: a) la qualità delle uve in vendemmia; b) la quantità di solfiti naturali; c) la maggior o minor lavorazione del vino; d) la quantità di alcool scaturita dalla fermentazione; e) l'etica del produttore. Per il punto a) possiamo dire che più le uve sono belle, mature e con poca botrite (muffa), meno occorre aggiungerne. Per il punto b) diciamo che più sono alti i naturali meno occorre aggiungerne. Per il punto c) diciamo che meno si lavora un vino meglio è per la salute, perché significa aggiungere meno sostanze chimiche, non naturali. Per il punto d) è vero che maggiore è l'alcool in un vino minore è la quantità di solfiti da aggiungere perché l'alcool protegge il vino, è un conservante sussidiario ai solfiti. Infine per il punto e) ... potremmo disquisire giorni e giorni, ma ad ognuno l'ardua sentenza. 
I solfiti a volte vengono sostituiti con l'acido ascorbico o vitamina C che è un altro conservante del vino e perciò è vero che i vini non contengono solfiti ma altro sì ... occorre chiedersi cosa.
E' vero che più un vino è naturale e meno è lavorato e perciò per es. l'amarognolo che esso potrebbe avere non sempre coincide con la perfezione di un vino ma se lo manipoliamo non è più naturale. Perciò i vini naturali non sono sempre perfetti come quelli lavorati. Un altro es. Alcune annate si ottengono vini a bassissima acidità, più rotondi al palato, più beverini come il nostro pinot del 2012 con solo 4,9 di acidità fissa. Oppure vini ad alta acidità come la Barbera 2012 con 6,8 di totale e quindi un po' graffiante al palato, ma naturale. e diciamocela tutta: meglio bere naturale o bere artefatto? meglio la Michelle Hunziker o una fatta e rifatta?  un vino naturale è anche simpatico! Infine per EXPO 2015 intitolato "Nutrire il pianeta - energia per la vita" impariamo per allora a nutrirci noi nel modo consono e preferire vini comprati direttamente dalle azienda, garanti certamente dei prodotti, frutta e verdura, formaggi e carni direttamente dagli agricoltori che peraltro non sono molto distanti da dove abitate. Noi siamo solo a 70 km da Milano e veniamo noi da voi 4 volte la settimana con prezzi a Km 0. Conosciamoci! Lucia M.